Il primo costo da sostenere è la prima accensione, il collaudo della caldaia appena installata, il primo controllo dei fumi, che alcune aziende soltanto
includono nel prezzo di acquisto;
il secondo può essere – se le vuoi – l’estensione della garanzia e l’assistenza programmata
Manutenzione delle caldaia: attenzione a chi affidate il lavoro
«Ci sono persone – continuano le associazioni – che si propongono per fare pesanti sconti sulla manutenzione della caldaia. Noi invitiamo a diffidare di queste
persone, che non danno garanzie di qualità e magari, in qualche caso, non hanno nemmeno la qualifica necessaria.
Le associazioni ricordano quindi i principali adempimenti e scadenze: «effettuare la manutenzione ordinaria periodica secondo quanto prescritto dall’installatore della
caldaia o, in mancanza, nel libretto d’uso e manutenzione della caldaia che viene fornito obbligatoriamente, come previsto dalla legge, nel momento in cui esce dalla
fabbrica; effettuare il controllo di efficienza energetica comprensiva dell’analisi di combustione (prova fumi) secondo quanto previsto dalla normative vigente; i
cittadini responsabili dell’impianto termico che non provvedono a fare la manutenzione periodica ed il controllo di efficienza energetica secondo quanto previsto dalla
legge sono passibili di sanzione amministrativa da 500 euro a 3.000 euro; le operazioni devono essere svolte esclusivamente da un’impresa di manutenzione ed
installazione di impianti termici (climatizzazione) iscritta alla camera di commercio in possesso dei requisiti stabiliti dalla D.M. 37/08 (ex L. 46/90).
Quando si parla di revisione della caldaia sono due le operazioni che devono essere effettuare: la manutenzione ordinaria e il controllo fumi. Soffermandoci sulla
prima vediamo da vicino in cosa consiste, chi la deve effettuare, entro quanto tempo e i costi.
Manutenzione caldaia: a cosa serve
La manutenzione della caldaia garantisce la sicurezza dell’impianto e per questo la legge ne prescrive l’obbligatorietà. Obiettivo è migliorare l’efficienza energetica
e minimizzare gli incidenti dovuti all’invecchiamento dell’impianto di riscaldamento.
La normativa di riferimento è contenuta nel DPR 74/2013, entrato in vigore dal 12 luglio 2013 che recepisce una direttiva europea e rinnova la disciplina concernente i
controlli di “efficienza energetica” degli impianti di climatizzazione invernale, comunemente noti come caldaia, ed estiva, anche noti come climatizzatori.
Manutenzione caldaia: ogni quanto va fatta
La manutenzione sulla caldaia non deve essere eseguita ogni anno ma alle scadenze previste sul libretto. Dal 2014 chi ha in casa un impianto di climatizzazione
invernale e/o estiva deve avere il libretto di impianto, un documento obbligatorio che accompagna l’impianto di climatizzazione e sul quale vanno registrati tutti gli
interventi effettuati: prima accensione, manutenzione ordinaria, interventi straordinari.
Il libretto viene compilato la prima volta dall’installatore all’atto della messa in funzione in caso di nuovo generatore. Poi ai controlli e revisioni successivi
viene di volta in volta compilato dal tecnico che indicherà anche quando dovrà essere eseguita la prossima manutenzione. Il libretto della caldaia dovrà essere
compilato obbligatoriamente in caso di nuova installazione di un impianto. Nel caso in cui si trattasse di un impianto già esistente, il libretto dovrà essere redatto
in occasione del primo intervento di manutenzione. Durante la regolare operazione di controllo e manutenzione che necessita la caldaia, il tecnico può compilare e
rilasciare il libretto. Inoltre anche in caso di modifica o sostituzione sarà obbligatorio compilare nuovamente il libretto. La conservazione del libretto spetta
al responsabile dell’impianto, ossia il proprietario dell’immobile o l’amministratore del condominio.